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COMBE LAVAL e Vercors -
GORGES du CIANS e Verdon -
COL de la BONETTE e Maddalena
pernottamento a SISTERON
e tanti colli intermedi francesi
23-24 agosto 2025
Percorso Google Maps e GPX del ritorno da Sisteron a Cuneo, attraverso Gorges du Cians, Verdon, colle de la Bonette e Maddalena.
Percorso totale dei due giorni formato Google Maps e formato GPX (no autostrade)
Nuovo tentativo per questa Combe Laval dove Giuliano era già stato ma Federica no e che ad ogni organizzazione salta per qualche motivo.
A 'sto giro partiamo carichi direzione Combe Laval e dopo aver scollinato dal Monginevro proseguiamo e attraversiamo l'ormai noto Colle del Lautaret per poi addentrarci nel Parc National des Ecrins ed infine nel Vercors. A differenza che per altre gole non vediamo indicazioni per Combe Laval se non all'ultimo, dopo aver percorso in senso contrario, il tratto che ci aveva portato alle gole di Nan nel 2024.
Il Vercors lo percorriamo sempre un po' di passaggio mentre questa volta lo attraversiamo più nel dettaglio. Bello e selvaggio, verdeggiante rispetto al Verdon. Certo non ci da la stessa emozione, ma è sempre piacevole.
Saliamo verso le gole di Combe-Laval, una valle di oltre 4 km situata tra i comuni di Saint-Jean-en-Royans e Saint-Laurent-en-Royans.
Davvero bella, con rocce scenografiche tra e pezzi a picco sul vuoto, lunga il giusto. Arriviamo al point de vue de Gaudissard e dopo qualche foto proseguiamo oltre verso la struttura che ci ospiterà stanotte. Visto il periodo di ferie questa volta abbiamo prenotato in partenza.
Si continua quindi attraverso tanti colli: in primis il Col de la Machine, ben indicato ovunque, poi il col de Lachau alla fine della quale vediamo un grande cimitero della Resistenza, il col St. Alexis, poi il Col du Rousset con il suo belvedere ed infine (se non ne ho persi alcuni per strada!), dopo un tratto un po' più pianeggiante e dove finalmente si intravede qualche paese con almeno 3 negozi, passiamo il col de Cabre ed entriamo nel dipartimento dell'alta Provenza.
Continuiamo infine fino a Sisteron che ci appare come una città enorme dopo tutti i piccoli paesini. Ci eravamo già passati ma non ci eravamo mai davvero fermati.
Andiamo subito in cerca della nostra stanza presso il B&B Segustera, appartenente ad una coppia di motociclisti che ci accoglie con simpatia. Si trova a circa 2 km dal centro di Sisteron, oltre il fiume, in una stradina con una curva a gomito non da poco, ma lasciate le nostre cose ci dirigiamo in paese.
Sisteron è soprannominata "la porta della Provenza" ed è una cittadina turistica ma incantevole.
Rivediamo la famosa Rocher de La Baume, ai piedi della quale si trova la città, e proseguiamo oltre il ponte fino ad un parcheggio in centro paese.

È una roccia simbolo della città e che incuriosisce geologi e studiosi per il suo aspetto di millefoglie, risultato della combo di movimenti tettonici ed erosione dovuta a pioggia, vento e gelo. La roccia tenera è stata spazzata via e resta questo monumento nautrale unico, proprio di fronte al fiume Durance. Nelle spaccature si può percorrere una via ferrata. Dev'essere stupendo!
Cerchiamo subito un posto per cenare dopo i numerosi chilometri e mangiamo due buonissimi hamburger da Le Prim'Ose Cafè. Poi giriamo un po' per le viuzze pedonali del centro. Un sacco di ristorantini e negozietti e sulla destra troviamo uno dei famosi androni di Sisteron. Nel dettaglio qui troviamo l'androne de la Fontaine Ronde. Ma in generale si tratta di passaggi coperti che permettono di passare da una strada all'altra. Sono davvero moltissimi!
Infine torniamo al B&B e ci riposiamo immersi nella pace assoluta del luogo.
Il mattino ci alziamo e ripartiamo per una visita mattutina di Sisteron. Colazione percorrendo ancora un po' i vicoletti, per poi salire a La Citadelle, monumento storico sulla cima del paese, in posizione strategica: composto da diverse opere militari di varie epoche e da una scala sotterranea che la collega alla città. Per visitarla si paga un biglietto di 7.5 euro che permette di vederne mostre e musei, ma ogni estate al suo interno si svolgono anche concerti e spettacoli.
Mentre partiamo passiamo ancora dalla Cattedrale Notre Dame des Pommiers e infine, salutando il Rochon de la Baume proseguiamo lungo la Durance, direzione Gorges du Cians.
Attraversiamo una Provenza ovviamente senza il classico odore e colore violaceo, ma si vedono i campi di lavanda che lo scorso anno erano coloratissimi.
Proseguendo entriamo nel territorio del Verdon e proprio con gli occhi freschi di Vercors notiamo quanto è ampia la differenza tra le due aree.
Il Verdon è sempre stupendo. Ad un certo punto troviamo una zona in cui il fiume è più largo, quasi un lago e su cui si trova una bella spiaggia dove torneremo sicuramente per una sosta di relax: la Plage du Plan. Intorno ci sono molte attività, e tantissimi parapendio.
Proseguendo entriamo nel territorio del Verdon e proprio con gli occhi freschi di Vercors notiamo quanto è ampia la differenza tra le due aree.
Il Verdon è sempre stupendo. Ad un certo punto troviamo una zona in cui il fiume è più largo, quasi un lago e su cui si trova una bella spiaggia dove torneremo sicuramente per una sosta di relax: la Plage du Plan. Intorno ci sono molte attività, e tantissimi parapendio.
Dopo Saint-Benoit vediamo le indicazioni per il Daluis, ma continuiamo dritti fino a ritrovare la splendida cittadina di Entrevaux che avevamo visitato lo scorso anno e dove dovremo tornare. Tra l'altro qui potete trovare direttamente la pagina relativa al viaggio alle gole di Daluis ed Entrevaux, nel caso in cui aveste più giorni e voleste unire i due tour.
Ci fermiamo a fare pranzo poco dopo, a Puget-Theniers. Il parcheggio si trova proprio di fronte ad una delle tre stazioni dove c'è il treno a vapore che già avevamo visto.
Abbiamo ancora troppe cose da vedere e visto che tanto dobbiamo tornare lo mettiamo nella lista delle cose da fare in futuro.
Abbiamo ancora troppe cose da vedere e visto che tanto dobbiamo tornare lo mettiamo nella lista delle cose da fare in futuro.
Dopo un'ottima pizza ripartiamo e dopo poco vediamo l'indicazione per le Gorges du Cians. Non abbiamo bene idea di cosa aspettarci. Ne abbiamo visto l'indicazione la scorsa primavera e ce la siamo segnata, ed ora eccoci qui. Magari saranno corte e "deludenti", ma almeno le scopriremo!
Le rocce iniziano a chiudersi e dopo non molto, da grigie diventano rosso acceso, come quelle del Daluis. Ci troviamo nel Colorado di Nizza, Colorado Niçois. Soi tratta di gole di scisto rosso scavate dal fiume Cians. Oltre ai colori, anche i paesaggi sono stupendi: la giusta combinazione di gallerie, tunnel, rocce da film. E tra l'altro sono ben più lunghe di quanto ci aspettassimo.
Ci fermiamo subito dopo la fine ufficiale delle gole per vedere la moto GP e ne approfitto per scendere verso il fiume, bello fresco.
Le rocce iniziano a chiudersi e dopo non molto, da grigie diventano rosso acceso, come quelle del Daluis. Ci troviamo nel Colorado di Nizza, Colorado Niçois. Soi tratta di gole di scisto rosso scavate dal fiume Cians. Oltre ai colori, anche i paesaggi sono stupendi: la giusta combinazione di gallerie, tunnel, rocce da film. E tra l'altro sono ben più lunghe di quanto ci aspettassimo.
Ci fermiamo subito dopo la fine ufficiale delle gole per vedere la moto GP e ne approfitto per scendere verso il fiume, bello fresco.

Ripartiamo poi, proseguendo nella stessa direzione. Le rocce tornano al colore classico ma i tornanti e le curve proseguono. Arriviamo al Col de la Couillole (1678 m) che devo dire non è tenuto bene come gli altri colli in Francia. Il paesaggio è selvaggio e bello, le strade strette e soprattutto con una maledetta ghiaietta nei punti più infidi.
Proseguendo nella Valle d'Ubaye ci ritroviamo ad Isola, da cui lo scorso anno avevamo optato per il colle de la Lombarde. Oggi quindi si cambia e si sale al col de la Bonette, verso Auron, San Dalmazzo Selvaggio e poi su, fino ai 2802 m d'altitudine.
Dal colle, situato a 2715 metri, si prende la M2205 che permette di arrivare alla cime con un percorso ad anello di circa 2 km, sino ai 2802 m appunto. Una volta parcheggiato si può proseguire a piedi e raggiungere la cima estrema, a 2860 m. Il colle fa parte della Route Napoleon, la strada di Napoleone che si snoda dalla Costa Azzurra sino ai piedi delle Alpi con una lunghezza totale di 314 km. Oggi ne abbiamo percorsa una lunga tratta.

Fa veramente fresco, l'aria è fredda! Del resto il cartello arrivando dice "la strada più alta d'Europa". Scherzi a parte la strada è bellissima, sale piano piano con un paesaggio bellissimo e che cambia man mano. Strade asfaltate, larghe e pulite, ma ovviamente nei mesi invernali chiude.
Riscendiamo e ci troviamo a Jausiers, nella Val d'Oronaye e dopo non molto raggiungiamo il colle della Maddalena, col du Larche in francese. Lo abbiamo percorso già diverse volte, con i suoi numerosi tornanti. Ma oggi ad attenderci al confine c'è la nebbia.
Arriviamo con sole e cielo azzurro e troviamo una fitta nube bianca, proprio sul confine. Non ci lascerà più e nemmeno il freddo e i 13 gradi.
Da nebbia fitta fitta che ti entra nella giacca (traforata estiva!!) diventa una pioggerella anche scendendo verso Sambuco, Demonte e poi Cuneo.
La temperatura, che da 24 era precipitata a 14 per poi scendere anche a 12 ai 1996 m d'altitudine del colle della Maddalena, risale un po' e torna a 19/20°. Comunque, una volta arrivati a casa, umidicci e infreddoliti, una bella doccia calda con tanto di stufetta non ce l'ha tolta nessuno!!
Da nebbia fitta fitta che ti entra nella giacca (traforata estiva!!) diventa una pioggerella anche scendendo verso Sambuco, Demonte e poi Cuneo.
La temperatura, che da 24 era precipitata a 14 per poi scendere anche a 12 ai 1996 m d'altitudine del colle della Maddalena, risale un po' e torna a 19/20°. Comunque, una volta arrivati a casa, umidicci e infreddoliti, una bella doccia calda con tanto di stufetta non ce l'ha tolta nessuno!!